Il rapido cambiamento tecnologico che stiamo vivendo e la costante crescita della produzione di prodotti elettronici, si riflette nella necessità di trovare soluzioni più efficaci per il riciclaggio di questa tipologia di rifiuto. Parlando di cifre, nel 2016 sono stati prodotti 44 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, diventati 49 milioni di tonnellate nel 2019 e la previsione per il 2022 è di superare di gran lunga i 52 milioni di tonnellate. Inoltre, solo il 20% dei rifiuti elettronici del mondo viene adeguatamente riciclato, un fatto importante che è difficile ignorare.
A causa dell’introduzione di nuove normative e di un controllo sempre più stringente sui flussi dei rifiuti elettronici, la necessità di trovare sistemi in grado di supportare tecnicamente ed efficacemente il loro corretto riciclo non è un obiettivo facile. I rifiuti elettronici contengono metalli oltre che a ferro, alluminio, rame e plastiche che possono essere riciclate e reimmesse sul mercato delle materie prime.
In che modo FOR REC può trasformare i rifiuti elettronici in una grande opportunità di business?
FOR REC ha l’impegnativo compito di adattarsi alle specifiche richieste del cliente, supportandolo con un know-how consolidato in 20 anni di esperienza nel settore.
Uno degli esempi più importanti di questo business è dato dagli impianti di trattamento dei frigoriferi. Il più grande impianto al mondo di questo tipo è un prodotto FOR REC: 120 unità frigorifere (inclusi boiler e sistemi di condizionamento) vengono trattate all’ora su un’unica linea. Inoltre le linee di lavorazione FOR REC rispettano la normativa Weeelabex.
Per essere considerato un buon investimento, un impianto deve produrre molto, essere versatile, ma soprattutto deve richiedere bassi costi di manutenzione.
Le tecnologie cardine applicate a questo rifiuto sono: lame speciali riportate in saldatura sui trituratori primari (rispetto ad una linea con lame normali questo impianto consente un risparmio sui costi di manutenzione del 40%) e uno specifico sistema “sicuro al 100% per l’atmosfera” per trattare i gas contenuti nel circuito refrigerante e nella schiuma di poliuretano.
Questi sono i dati che abbiamo raccolto dalle nostre linee attualmente operative:
- 750.000 frigoriferi trattati in 14 mesi
- 8.000 ore di lavoro senza necessità di manutenzione ordinaria
- possibilità di produrre energia bruciando i gas estratti direttamente in loco